Cavallari: «I dati di mobilità passiva valgono per tutti»

TERAMO – La mobilità passiva usata come un "randello" sulla testa di Vicentini: la pensa così il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Giovanni Cavallari, che interviene nella polemica a distanza tra il suo segretario provinciale e il direttore generale della Asl, Giustino Varrassi, sui perchè del mancato inserimento dell’Urologia nella nuova convenzione con l’Università aquilana. Cavallari, nel rimandare al mittente le ipotesi di intervento politico "in odore di candidatura", sottolinea come quello dell’utilizzare i dati di mobilità passiva per giustificare un ‘defenestramento" del primario Vicentini possa costituire un boomerang: «Rivendicare la propria autonomia nella direzione strategica aziendale – scrive Cavallari -, non alleggerisce certo le sue responsabilità di manager di una amministrazione pubblica che, come stabilito pure dalle più recenti normative sulla trasparenza, deve argomentare le proprie scelte strategiche, rendendole chiare ed evidenti a tutti i cittadini». Se, dunque, togliere a Vicentini la direzione del Reparto di Urologia «è decisione derivata dalla sua mobilità passiva, è obbligatorio chiedere alla Asl e quindi a Varrassi di rendere pubblici tutti i dati della mobilità passiva dell’intera azienda sanitaria teramana. Solo così, dati alla mano, i cittadini avranno modo di giudicare la ‘bontà’ della sua direzione strategica».